Terminate le attività di orientamento all’Anzilotti, grande partecipazione
È terminata sabato 11 gennaio l’intensa attività di orientamento destinata agli studenti delle classi terze della secondaria inferiore e organizzata da un nutrito team di docenti dell’Istituto Anzilotti, coordinati dalla professoressa Stefania Berti, funzione strumentale per l’orientamento in entrata. Gli incontri, una trentina in tutto, si sono svolti sia nei vari istituti secondari inferiori del territorio che in sede, alla presenza di docenti e studenti che si sono rapportati con i ragazzi interessati all’iscrizione, hanno risposto alle loro domande, presentato la scuola, fatto conoscere le attività tecnico-pratiche ecc.
Durante gli open day l’Istituto infatti è stato visitato dalle famiglie che hanno potuto visitare aule e laboratori e capire come funzionano gli indirizzi e le articolazioni della scuola.
Grande l’interesse suscitato sia dall’indirizzo tradizionale (l’Anzilotti fu inaugurato nel 1909), quello di Agraria, Agroindustria e Agroalimentare, che dalle Biotecnologie, un percorso di studi avviato a partire dal 2013 che attualmente comprende la curvatura sanitaria e quella ambientale. Nel settore sociosanitario ci sarà grande bisogno di personale nei prossimi anni; dal primo gennaio dello scorso anno – ha ricordato la professoressa Berti, il limite per il pensionamento del personale medico, dipendente o convenzionato, del Sistema sanitario nazionale, è stato elevato su base volontaria a 72 anni, per contrastare le carenze che avremo nei prossimi anni al turnover: ci sarà dunque bisogno di medici, infermieri, e altro personale ospedaliero che prendano il posto di chi andrà in pensione, e certo il lavoro per diplomati e laureati non mancherà. Stesso discorso per le Biotecnologie ambientali, che in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030 formeranno tecnici in grado di intervenire sulle problematiche ambientali come inquinamento, sprechi, ciclo dei rifiuti; quindi veramente un indirizzo che guarda al futuro prossimo.
Elementi importanti su cui riflettere, quelli legati all’occupabilità e alla disponibilità di posti di lavoro post-diploma, quando si sceglie la scuola superiore: nei prossimi decenni il mercato del lavoro richiederà sempre più competenze di tipo scientifico, sia nel settore pubblico che privato.
Niente di meglio, dunque, che iscriversi a un istituto che prepari a professioni legate a settori che non hanno conosciuto crisi occupazionale, o che l’hanno sentita meno di altri, e che consentiranno dunque ai diplomati di trovare lavoro in tempi brevi o affrontare serenamente qualsiasi percorso universitario si scelga.